Apriti! | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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venerdì 8 ottobre 2010

Apriti!


Una buona comunicazione

L’autrice di “L’importanza di una buona comunicazione” racconta:
Al mio primo anno di università cominciai ad uscire con un ragazzo molto caro. Stavamo bene insieme. Era un buon ragazzo e amava il Signore, ma era silenzioso, chiuso e introverso. Mi piaceva molto e penso che anch’io gli piacevo. Devo dire penso. Non ne ero sicura, perché non abbiamo mai parlato molto seriamente. La nostra conversazione era quasi sempre limitata alle cose della giornata, alle nostre attività, o ai nostri studi. Non abbiamo mai parlato di cose serie, o dei nostri sentimenti!
Non mi accorsi che era un problema finché i miei sentimenti verso di lui non si fecero più profondi. Era arrivato all’ultimo anno di università senza essersi mai fidanzato e penso che fosse molto timido e avesse paura di prendere una decisione seria. Cominciò a comportarsi più freddamente nei miei confronti, e mi spezzò il cuore! Ripensandoci e pregandoci su, mi resi finalmente conto che io non avevo mai saputo che cosa lui pensasse della nostra relazione, e lui non sapeva cosa io ne pensassi! Mi resi conto che in tutto quel tempo non avevamo mai avuto una vera comunicazione a cuore aperto!
Quando il nostro rapporto era ormai finito, mi chiesi: ‘Perché non gliel’ho mai chiesto? Perché non abbiamo mai parlato onestamente dei nostri pensieri e sentimenti?’ Sarebbe stato così semplice se lo avessimo fatto! Avrebbe evitato tante incomprensioni e tanti interrogativi. È ridicolo essere così vicini a una persona senza sapere cosa pensa e cosa prova!
Fu una buona lezione: imparai a chiedere! Imparai l’importanza di una comunicazione onesta, aperta e umile. Imparai l’importanza di far domande quando non comprendo qualcosa. Imparai l’importanza di cercare di incoraggiare l’altra persona ad essere onesta e ad esprimere i propri sentimenti e i propri pensieri, e l’importanza di essere io stessa onesta con gli altri!”

Perché certe persone non vogliono aprirsi agli altri?


Perché era così difficile per il mio amico comunicare con gli altri? Perché certe persone tengono una cortina sulla propria mente e sul proprio cuore, così che gli altri non possono nemmeno intravedere i loro pensieri e i loro sentimenti più profondi?
Ci sono diversi motivi:
Alcuni imparano fin da bambini a considerare un segno di debolezza qualunque dimostrazione emotiva o il fatto stesso di parlare troppo delle proprie emozioni. Soffrono della tipica freddezza congenita dei popoli nordici. Di conseguenza, non hanno mai imparato ad esprimersi e ad aprirsi di fronte agli altri e hanno difficoltà nel trovare le parole.
Altri hanno paura di rivelare i propri sentimenti o i propri pensieri. Non vogliono rischiare di venir respinti o feriti se qualcuno non è d’accordo con loro.
Altri ancora pensano che parlare non serve a niente, è una perdita di tempo! Forse hanno provato a comunicare con qualcuno e non ci sono riusciti, così hanno smesso.
Certe persone credono di non aver niente da offrire come individui. Pensano che le loro idee non siano importanti. Hanno un’opinione molto povera di se stessi, per cui evitano di far commenti e di rivelare i propri sentimenti.
Scogli e paure come questi limitano la nostra comunicazione con gli altri. Se possiamo liberarci di questi atteggiamenti negativi e restrittivi, possiamo raggiungere livelli più profondi e significativi. Ci sono diversi livelli di comunicazione tra le persone, dai cliché e le chiacchiere superficiali a una sincerità e schiettezza profonda.

Livelli di comunicazione
 

I cliché sono i tipi di discorso più comune. Non comportano rischi! Ci scambiamo cortesie del tipo: “Come stai?” “Come sta la tua famiglia?” “Dove sei stato?” “Mi piace il tuo vestito!”, ecc. In questo tipo di conversazione non c’è scambio personale. Ogni persona può rimanere chiusa al sicuro dietro alla propria cortina.
Poi c’è il tipo di conversazione in cui ci limitiamo a riferire dei fatti. Raccontiamo i pettegolezzi e le novità della giornata, ma non ci sbilanciamo perché non esprimiamo un parere.
Hai sentito che Luisa è di nuovo incinta?”
Davvero? A proposito, penso che la mia gatta stia per fare i gattini!”

La vera comunicazione con gli altri inizia quando siamo disposti ad uscire dal nostro guscio e a correre qualche rischio, esponendo agli altri le nostre idee, le decisioni che abbiamo preso e i nostri sentimenti in proposito! Se una persona vuole veramente aprirsi ad un’altra, deve arrivare al livello in cui manifesta i propri sentimenti. Una conversazione non superficiale, ma che viene dal profondo del cuore, avvicina maggiormente le persone e ci rende più sinceri e umili. Tutte le relazioni intime, profonde, soprattutto i matrimoni, devono basarsi su questo tipo di sincerità e di franchezza per poter riuscire e progredire.
Devo parlarti di qualcosa che ho nel cuore, Gianni”.
Certo! Andiamo a fare due passi! Mi piacciono questi momenti in cui possiamo parlarci apertamente!”

Come aiutare gli altri ad aprirsi


La maggior parte delle persone quiete e introverse non desiderano esserlo. Sanno di aver bisogno di essere più libere e non vogliono realmente stare nel loro guscio, ma hanno bisogno di qualcuno che con amore e comprensione le aiuti a tirar fuori quello che hanno dentro. Se provi interesse e amore per gli altri, devi imparare ad aiutarli ad uscire da se stessi e a cercare di comunicare. “I pensieri del cuore dell’uomo sono come acqua profonda; ma l’uomo intelligente saprà attingerla. Il Signore mi ha dato le parole adatte per sostenere i deboli”. (Proverbi 20,5; Isaia 50,4a)
Un modo per farlo è quello di stimolarli gentilmente con domande specifiche. “Che cosa vuoi dire? Puoi spiegarmelo?” E se dicono: “Vorrei farlo, ma non voglio entrarci troppo a fondo”, puoi chiedere: “Perché non vuoi entrarci a fondo?” La maggior parte della gente, di fronte a domande e a spintarelle, esce dal proprio guscio e si esprime in modo più specifico perché vuole farlo. Ha solo bisogno di aiuto!

Quelli che “soffrono in silenzio”

C’è anche chi “soffre in silenzio”, chi si tiene tutto dentro perché pensa che gli altri non vogliano sentire tutti i suoi guai e problemi! E’ ammirabile, da un certo punto di vista, che queste persone riescano a soffrire in segreto, ma non sarebbe meglio se chiedessero aiuto e preghiera? sinceramente
Quando “soffri in silenzio” fai star male tutti gli altri, perché di solito si accorgono che c’è qualcosa che non va, e si preoccupano per te. Non sanno se ce l’hai con loro, se stai male, o cosa! In certi casi è indubbiamente meglio sopportare i propri problemi piuttosto che farli portare agli altri! “Perché ciascuno porterà il proprio carico” (Galati 6:5.) Ma di solito quando ci apriamo e lasciamo che gli altri ci aiutino ci sentiamo molto meglio! “Portate i pesi gli uni degli altri, e così ubbidirete alla legge di Cristo. Confessatevi a vicenda i vostri peccati e pregate gli uni per gli altri, così che possiate guarire”(Galati 6,2 ;Giacomo 5,16). Questo evita tante incomprensioni e permette agli altri di darti affetto, comprensione, preghiera e tutte le cose di cui hai bisogno e che probabilmente ti fa piacere avere quando ti senti giù! “Una preoccupazione nel cuore dell’uomo basta per deprimere, ma una parola buona lo incoraggia. Profumo e incenso rallegrano il cuore; altrettanto fa la dolcezza di un amico coi suoi consigli cordiali”(Proverbi 12,25; 27,9)


 In realtà, molte volte fa bene parlare di ciò che stiamo passando, anche se chi ci ascolta non ha le risposte! Spesso finiamo col dire: “Mi ha fatto bene anche solo parlarne. Ha chiarito le cose nella mia mente”. Naturalmente, per un Cristiano, uno dei vantaggi principali di aprire il proprio cuore agli altri è che permette di chiedere loro di pregare, e la preghiera fa molto bene! “Uno può mettere in fuga mille, ma due ne mettono in fuga diecimila!”  (Deuteronomio 32,30).

Comunicazione con Dio


Una buona comunicazione con Dio aiuta molto la comunicazione con gli altri. A che livello comunichiamo con Gesù? Togliamo ogni copertura e apriamo sinceramente il nostro cuore? O siamo come la donna che portò il suo fagotto di panni sporchi al fiume per lavarli, ma si vergognò di aprirlo di fronte alle altre! Così immerse l’intero fagotto nel fiume, lo scosse su e giù più volte, e lo riportò a casa: bagnato, ma ancora sporco!
Ci vergogniamo di aprire il nostro cuore di fronte al Signore e agli altri per paura che essi vedano come siamo sporchi dentro? Gesù conosce il nostro cuore, i nostri errori e le nostre debolezze, ma ci ama senza riserve, così come siamo e non come noi pensiamo che dovremmo essere! “Non ho ancora aperto bocca e tu, o Signore, già sai quel che voglio dire” (Salmo 139,4). Sta aspettando solo che Gli apriamo il nostro cuore per “perdonarci i peccati e purificarci da ogni colpa”(I Giovanni 1,9).

 Quando ci sottomettiamo a Gesù e apriamo la nostra vita a Lui e Gli diciamo tutto ciò che abbiamo in cuore, ci è più facile anche aprirci agli altri! Quando sappiamo che Gesù ci accetta e ci ama nonostante tutti i nostri errori e i nostri difetti, riusciamo anche ad accettare e ad amare di più gli altri e ad avere più compassione per loro. Di conseguenza proviamo anche il desiderio di ascoltarli e aprir loro il nostro cuore per dar loro le stesse risposte che noi abbiamo trovato in Gesù!

Così, se hai dei problemi o qualche peso nel cuore, tirali fuori! Parlane con qualcuno che ami e di cui hai fiducia! Non potrai trovare soluzioni se non ti apri! Se solo le persone comunicassero più sinceramente e onestamente e fossero più aperte, ci sarebbero di gran lunga meno incomprensioni nel mondo! All’inizio sembra difficile, ma diventa sempre più facile col tempo! Il Signore benedice sempre la sincerità e la comunicazione aperta! E forse vuole benedire anche te! Perché non provi?

"Non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri" (Filippesi 2:3-4).


UN GRAZIE PARTICOLARE AD UN FRATELLO RITROVATO.!



"Del resto, fratelli, rallegratevi, procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi"
(II Corinzi 13:11)
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