La babilonia degli ultimi tempi | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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martedì 10 gennaio 2012

La babilonia degli ultimi tempi

container

Nel 18° capitolo dell'ultimo libro della Bibbia ci viene delineato uno scenario a estensione mondiale. A livello economico e sociale, sarà presente il dominio di un sistema totalitario che investirà tutta l'esistenza. Il livellamento e l'unità si manifesteranno anche in ambito religioso. Il carattere di questa immagine è a livello cittadino. L'immoralità e la bestemmia saranno di casa, come anche l'occultismo e l'esoterismo, accoppiati a un' indescrivibile superbia. Da un lato ci sarà favolosa ricchezza, dall'altro estrema miseria. Questo quadro, descritto molto dettagliatamente dalla Bibbia, alla fine dei tempi dominerà la scena mondiale e il motore che spinge questi sviluppi è costituito dalla superba ribellione contro Dio. Si vuole essere uguali a Dio. Ma questa scena tramonterà nel giro di pochissimo tempo:

"E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto". …Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata." (Ap 18,19.21).

Vogliamo esaminare più da vicino questa Babilonia degli ultimi tempi e chiederci se non ci troviamo già nel mezzo degli eventi in cui potrebbe verificarsi la fine di questa Babilonia di cui si parla in Apocalisse 18. 

 
Babilonia come civiltà urbana

globalizzazione

Per prima cosa salta agli occhi che questa Babilonia degli ultimi tempi viene descritta come una grande e potente città. Troviamo più volte espressioni quali "Babilonia, la gran città, la potente città".
Con questa città non sembra essere indicato un luogo in particolare, non un insediamento isolato di uomini ma una civiltà urbana, che si estende intorno al globo terracqueo: "Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, (la città di Babilonia) e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso" (Ap 18,3). Da ciò possiamo concludere che Babilonia non sembra essere una singola città ma piuttosto una civiltà urbana. Alla conferenza mondiale "Urban 21", svoltasi a giugno del 2000 a Berlino, il segretario generale dell'ONU Kofi Annan ha dichiarato: "Siamo entrati nel millennio delle città." Due terzi dell'umanità entro venticinque anni vivranno nelle città, pronostica Annan. Alla domanda: quanto è reale la globalizzazione? Franz Jäger scrive nel libro Mega-Fusionen (Megafusioni): "Il processo di globalizzazione della rete economica e comunicativa non procede affatto coprendo le superfici ma si muove soprattutto fra gli agglomerati urbani delle aree economiche progredite."
Agglomerati urbani, ovvero concentrazioni di quartieri cittadini. In quest'ambito notiamo al momento una tendenza interessante. Le città si uniscono in cosiddette zone metro e cominciano a condurre una specie di vita propria. Così la regione di confine nordorientale degli USA viene definita "Portcouver". Si tratta della regione delle città americane di Portland e Seattle e di quella canadese Vancouver. Queste zone metro vengono di regola dominate da gruppi multinazionali che sono insediati lì. I loro abitanti si sentono eccelsi cosmopoliti, una specie di élite di cittadini del mondo, i cui collegamenti ad amici e colleghi all'estero, che vivono in altre zone analoghe, sono molto più forti dei rapporti con gli abitanti delle zone più povere. Una caratteristica peculiare dello sviluppo globale sociale dei nostri giorni è l'inurbamento, la civiltà urbana e la nascita di élite di cittadini del mondo che sono impiegati in cosiddette Spa mondiali.
L'Apocalisse di Giovanni come descrive la civiltà urbana? Il fulcro e cardine di questa Babilonia degli ultimi tempi è costituito dal commercio. Le figure centrali di questo impero mondiale degli ultimi giorni non sono i politici o gli ingegneri, ma i mercanti. I politici vengono citati in soli due punti del versetto 24 nel diciottesimo capitolo, mentre i mercanti in vari passaggi: "… i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso. … I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno lontani … perché i tuoi mercanti erano i prìncipi della terra …" (v 3.15.23) ecc.
Qui si parla del fatto che i mercanti saranno una specie di stirpe principesca.

Se il profeta Giovanni collega uno sviluppo degli ultimi tempi con i concetti "Babilonia" e "Babele", allora è appropriato dare uno sguardo alla storia. Nel VI e VII secolo a.C. Babilonia rappresentava il radioso centro del mondo. La città Babilonia, il cui nome significa "portoni degli dei", era leggendaria per il suo splendore e il suo lusso ma anche per la sua decadenza pagana. In un'esegesi sulla Babilonia degli ultimi tempi, il teologo Adolf Pohl, scrive:

"A Babele, i mercanti non solo erano potenti ma rappresentavano una forza che esercitava anche potere spirituale. La loro ideologia mercantile imbeveva qualsiasi cosa e abusava di tutto, trasformava tutto in utili e profitti … Tale ideologia rappresentava un'unica orgia di egoismo in cui la pura ricerca dell'interesse metteva da parte qualsiasi remora morale." (ndr. sembra quasi che stia parlando dei banchieri di oggi vero?).

Questa ideologia mercantile la constatiamo oggi con il motto "globalizzazione". Tutto viene trasformato in utile e profitto. Le imprese che "liquidano" la maggior parte dei dipendenti, come si dice oggi in modo tanto elegante, cercando di ottenere i massimi indici di Borsa. Ciò che conta è soltanto il profitto.
Nel 18° capitolo dell'Apocalisse, dal versetto 12 troviamo una lunga lista di merci. Fra di esse sono presenti trenta articoli con cui si commercerà nella Babilonia degli ultimi tempi, come ad esempio: oro, argento e pietre preziose; legno, metalli e ferro; fior di farina e olio, bestiame; profumi e mirra; corpi e anime delle persone. Si tratta di un'ampia gamma, che fondamentalmente rispecchia l'offerta completa delle merci di uso quotidiano. Adolf Pohl commenta nella Bibbia da studio Wuppertal:

"Per quanto la lista delle merci venga riportata senza commenti, essa parla chiaramente degli abusi sociali presenti a Babele. Indirettamente parla di persone raffinate, viziate, amanti del piacere, ma anche di persone cieche e confuse. Alla fine, l'accusa appare chiara. Questa cultura è una cultura mercantile, in cui tutto diventa oggetto di commercio. Ciò che è spirituale e ideale, ciò che è religioso, intimo, tutto viene manipolato, in modo da confluire alla fine negli interessi di singoli o di un gruppo."

Cose spirituali, religiose, intime, tutto diviene merce di scambio. Non è forse ciò che avviene oggi? Le nonne americane regalano alle loro nipoti di 14-15 anni, in occasione del ballo di fine anno, operazioni di chirurgia estetica al seno. Un'operazione di protesi per aumentare le dimensioni del seno costa circa 5 000 dollari. Il fotografo americano Ron Harris, tramite Internet, offre ovuli di fotomodelle a scopo di fecondazione artificiale che garantiscano bei bambini creati in laboratorio. Tutto diventa merce con cui guadagnare denaro e Internet diventa il grande magazzino in cui si offre qualsiasi cosa. "E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto". Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una grande macina, e la gettò nel mare dicendo: "Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata." (Ap 18,19.21). In un attimo tutto avrà fine?
Se scoppia un'unica bomba atomica all'altezza di 40 km al di sopra della terra, la cosiddetta "pulsazione elettromagnetica" (EMP) distruggerà o bloccherà tutti i sistemi elettronici sul pianeta terra nel giro di pochi secondi. Niente funzionerebbe più nel nostro mondo. Ma in Apocalisse non si parla di bombe atomiche. Al versetto 21 sta scritto: "Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata" Che cosa potrebbe significare? In un articolo intitolato "Tempeste dall'universo", all'inizio di ottobre del 1999, la rivista tedesca FOCUS ha preso in esame le esplosioni di gas sul sole. Nei prossimi mesi e anni, il sole emetterà massicce ed enormi nuvole di gas. In tal modo, si originerà una cosiddetta tempesta di particelle che possono alterare il campo magnetico terrestre e minacciare tutto ciò che funziona elettricamente ed elettronicamente, così come avverrebbe con la già citata EMP. A marzo del 1989, a causa di una tempesta di particelle causata dal sole, in Canada andò fuori uso una rete di alimentazione elettrica. Sei milioni di persone restarono senza corrente per quattro giorni. Il satellite televisivo Galaxy IV, sempre a causa della tempesta di particelle dall'universo, smise di funzionare lasciando senza collegamento i 45 milioni di clienti di servizi satellitari. Il produttore di computer IBM, durante la produzione di microchip, notò un tasso di errori triplicato.
Gli astrofisici per i prossimi anni attendono forti tempeste magnetiche, che saranno le più forti dall'inizio delle registrazioni. "Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata." Gli annunci della Bibbia sulla caduta di Babilonia non sono un prodotto della fantasia e neanche della fantascienza! Il Creatore del cielo e della terra è onnipotente, a differenza di noi uomini. In Apocalisse 18,11 leggiamo: "I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei (per Babilonia), perché nessuno compra più le loro merci." I mercanti sono ancora là, le loro merci sono ancora presenti, così come le persone che possono acquistarle. Solo Babilonia cadrà. Immaginiamoci che cosa succederebbe se tutti i sistemi elettronici del mondo si guastassero. Non funzionerebbe più alcuna cassa computerizzata, gli sportelli automatici delle banche sarebbero bloccati, l'auto non funzionerebbe più perché anch'essa conterrebbe sicuramente componenti elettroniche (ad es. l'antifurto), gli ascensori si fermerebbero, le porte automatiche non si aprirebbero più, sarebbe impossibile telefonare, ricevere o inviare fax. Il computer sicuramente regolerebbe quasi tutti gli ambiti della vita e anche le imprese operanti a livello globali sono collegate tramite connessioni per la trasmissione di dati. Questo riguarderà anche i già citati agglomerati urbani, i grossi quartieri cittadini. Soprattutto nel mondo occidentale, viviamo grazie al collegamento elettronico di tutto il globo. La Babele degli ultimi tempi è al contempo anche una Babilonia elettronica con una lingua unitaria mondiale, un codice elettronico che nel giro di pochi istanti nessuno comprenderà più? 

Il "progetto di assalto al cielo"

torre

Al capitolo 11 del primo libro di Mosè, compare per la prima volta nella Bibbia il nome "Babilonia", e cioè nella storia della costruzione della torre di Babele. Gli uomini dell'epoca avevano un'unica lingua, così riporta la Bibbia. E poi cominciarono a costruire: "Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra" (Ge 11,4). Babele divenne il "progetto di assalto al cielo"! Da questa prima citazione nella Bibbia, la storia di Babele pervade tutta la Sacra Scrittura, da Babilonia come grande conglomerato urbano del mondo fino alla superba ribellione contro Dio, Creatore del cielo e della terra, e così si potrebbe oggi descrivere anche la nostra moderna epoca.

governo globale
L'elite di questo mondo siede insieme allo stesso tavolo,  pone le basi per la nascita di una nuova civiltà globale ed elabora la prossima fase dello sviluppo umano. Le sedie di questo tavolo sono occupate dai rappresentanti dell'ideologia mercantile, che tramite il loro programma di globalizzazione, tengono sempre meglio in pugno tutto il mondo. Lì siedono rappresentanti della New Age, dell'esoterismo, del misticismo, che hanno scritto sulle loro bandiere che ogni uomo in realtà ha natura divina; con l'aiuto di tecniche esoteriche deve scoprire in sé questa scintilla divina. Lì siedono i rappresentanti della scienza, che con la decodifica dei fondamenti della vita si sentono già divini e con l'impiego delle manipolazioni genetica vogliono già diventare creatori di nuova vita, e tutti costoro non credono all'Iddio della Bibbia, al Dio di Abraamo, Isacco e Giacobbe, al Padre Celeste. Nessuna gratitudine e nessun onore tributano a questo Dio che ha creato il cielo, la terra, e tutto ciò che essa contiene. Perciò l'opera umana di "Babilonia" cadrà, non a causa dell'accumulo dei capitali, non a causa dell'invenzione di Internet, ma a causa dei motivi egoistici che la sottendono. In Apocalisse 18,7-8 leggiamo: "Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato sé stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto". Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata." 

Il naufragio del Titanic - un avvertimento per noi

titanic

Quando nel 1912, la nave passeggeri Titanic, dichiarata inaffondabile, naufragò, questo evento rappresentò la prima grande catastrofe dell'era della tecnologia. Ci volle circa un'ora perché il "capolavoro opera di mano d'uomo" finisse nei flutti marini, opera della mano di Dio. L'ottimismo allora appena sbocciato, che voleva dare avvio a un mondo nuovo e migliore con l'aiuto della tecnologia, con l'affondamento del Titanic subì un durissimo colpo. Questa tragedia rappresentava un monito, un avvertimento contro la superbia umana.
All'inizio del XXI secolo, l'umanità fa enormi conquiste tecnologiche per costruire intorno a sé un paradiso, una bella vita sul vaporetto di lusso "Occidente", ma nessuno si accorge degli iceberg che silenziosamente si avvicinano minacciosi alla nave. E in una sola ora, tutto finirà! Quando nell'aprile del 1912, il Titanic affondò, a bordo c'era anche una certa Eva Hard. Lei sopravvisse alla tragedia e ricorda: "Quando mia madre lesse che la nave era stata definita inaffondabile, disse: ‹Nessun uomo deve fare simili affermazioni di ciò che ha inventato. Questo significa tentare Dio›." La giovane tenne addosso il cappotto per tutto il tempo in cui si trovava sulla nave, dormiva di giorno e vegliava di notte. Quando un urto spaventoso scosse la nave, capì subito: "Era successo qualcosa, fummo i primi a salire sul ponte." Eva Hard fu salvata, perché sua madre, con lo sguardo rivolto a Dio, non ebbe fiducia nell'opera umana e restò in guardia.
Chiunque legge questo articolo attentamente riceva dentro di sè il buon consiglio di ascoltare Dio, il Creatore del cielo e della terra. Ciò che Egli ci comunica è significativo e ha un fondamento. Tutto il resto, prima o poi, si infrangerà contro l'iceberg della storia.


 

"O figlia di Babilonia, che devi esser distrutta, beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto!" 
(Salmi 137:8)

Liberamente adattato da internet
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